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martedì 1 maggio 2012

VN - 100 km con 1 euro


In vendita a metà del prossimo anno la famosa MDI che ha fatto innamorare anche il colosso Tata. Il primo modello sarà un quadriciclo leggero. Ecco l'incredibile storia raccontata direttamente dal papà di questa macchina, Cyril Negre

Ci siamo, arriva l'auto ad aria 7000 euro e 100 km con 1 euro
Tutto pronto: entro la metà del prossimo anno sarà in vendita l'attesissima auto ad aria, una macchina che nel serbatoio ha solo aria compressa, il sogno di tutti in un periodo di caro-carburante. La  Motor Development International (MDI), con sede in Lussemburgo, è infatti ormai a un passo dal lancio commerciale e in anteprima a Repubblica.it ha rilasciato tutte le informazioni di dettaglio sul suo progetto (che pubblichiamo integralmente come Pdf 1 - 2 - 3 ). Niente più segreti quindi. Si sa che costerà appena 7000 euro e che il primo modello ad arrivare sarà una city car, seguito poi da una gamma infinita di modelli, dalla berlina da famiglia alla piccola, dalla vetturetta per 14enni al Bus, passando per il veicolo commerciale, il trattore e il container. Non manca nulla, perfino un motore da attaccare a casa ad una presa di corrente per usarlo come generatore in caso di emergenza.

Evidentemente l'accordo stretto con la Tata nel gennaio del 2007 ha dato i suoi frutti e  -  soprattutto  -  la spinta giusta per passare dalla teoria alla pratica. "La prima auto ad aria ad arrivare sarà l'AirPod e sarà omologata come quadriciclo leggero "grande", quello per 16enni. 
Poi ci sarà anche una versione baby, per i 14enni, e quindi una macchina vera - spiega lo stesso Cyril Negre, responsabile tecnico dell'auto ad aria della Mdi, il figlio di Guy Negre il fondatore della MDI - la sfida è lanciata".
Fonte: repubblica.it

VN - Auto ad aria, Tata ci prova

09/0572012

Il colosso indiano sostiene di essere a buon punto "per industrializzare un prodotto finito per il mercato nel corso dei prossimi anni", ma i dubbi sono tanti

Auto ad aria, Tata ci prova La bufala resiste ancora...
  • FOTO: le prime foto della Eolo
Ricordate la famosa auto con motore ad aria compressa? La storia sembra infinita perché ora la Tata Tata Motors (che nel gennaio del 2007 sottoscrisse con la Motor Development International del Lussemburgo un accordo per la produzione e la commercializzazione in India da parte di
Tata Motors di autovetture ad aria compressa con tecnologia MDI) annuncia ufficialmente che il progetto va avanti.

"L'accordo - spiegano infatti alla Tata - prevedeva due livelli di attività: una prima fase di trasferimento della tecnologia e di prova del concetto tecnico e una seconda di sviluppo dettagliato del motore ad aria compressa montato sull'autoveicolo. La prima fase di questo programma  -  prova del concetto tecnico su veicoli Tata Motors  -  è stata portata a termine con successo con il motore ad aria compressa montato su due autovetture Tata.

E la seconda fase di sviluppo? "Le due società - spiegano ancora alla Tata - stanno lavorando insieme al completamento dei dettagli di sviluppo delle tecnologia e dei necessari processi tecnici per industrializzare un prodotto finito per il mercato nel corso dei prossimi anni".

Insomma si fa sul serio. Ma il dubbio che si tratti solo di un'operazione di facciata messa in scena per gli azionisti rimane. La Eolo, infatti, la famosa auto ad aria compressa, fu presentata nel dicembre del 2001 al Motorshow di Bologna ed ebbe un successo clamoroso. Aprì un grande sito web all'indirizzo www.eoloauto.it che venne subissato di richieste di prenotazione.
Poi riuscì ad avere diversi milioni di euro di finanziamento dalla Ue per aprire diverse fabbriche in Europa, assunse 90 dipendenti in Italia (che finirono quasi subito in cassa integrazione senza aver mai costruito neanche un'auto) ma non andò mai oltre la recinzione di alcuni terreni...

Su Repubblica - molto prima del debutto ufficiale dell'auto al salone bolognese - fummo i primi da dare la notizia, seguendo poi le diverse vicissitudini, che non portarono a nulla di fatto. Ma non per intervento dei colossi dell'auto, per volere dei marziani o per chissà quale altra strana congettura: la Eolo aveva un enorme problema di raffreddamento.

In pratica congelava tutte le tubazioni dell'aria compressa, rendendo la macchina inservibile: Guy Negre, il suo inventore, conosceva bene il problema, ma ha sempre pensato di risolvere il guaio prima dell'entrata in produzione. Cosa che (ovviamente) non ha fatto, e che ora tenta il colosso indiano Tata, che ha stretto un accordo con la ex Eolo. Vedremo con quali risultati. Alla stessa Tata, che ora sbandierano un velato ottimismo, quando nel 2007 strinsero l'accordo con la MDI svelarono che si trattava di un'operazione disperata, ma che vista la loro strategia di gruppo volevano tentare tutte le strade possibili.

Va detto poi che la tecnologia delle vetture mosse ad aria compressa non è infatti nuova (è usata nei carrelli delle miniere fin dagli anni Trenta), ma crea enormi problemi se si tenta si farlo funzionare su un'auto perché ci sono troppi problemi energetici/pratici impossibili da risolvere. La stessa aria per essere compressa, d'altra parte richiede energia, ovviamente.

L'auto ad aria insomma sta diventando una specie di tormentone e, in Italia, a inizio 2007, prima dell'intervento della Tata, finì addirittura in parlamento: "Eolo, l'automobile che funzionava ad aria compressa, che fine ha fatto? Perché è stata fatta sparire dalla circolazione dopo che erano stati installati gli impianti per la produzione?". E' quanto chiese il capogruppo della Lega in commissione Trasporti del Senato, Piergiorgio Stiffoni, addirittura con una interrogazione all'allora ministro dei trasporti Bianchi.
Fonte: www.repubblica.it