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martedì 7 maggio 2019

Le marce - Come guidare verde

Come passare alla marcia superiore?
Tirare le marce per avere la massima accelerazione può costarvi molto caro, il consumo aumenta dal 30-50 % per ogni marcia violentemente tirata. Al momento opportuno scegliete sempre di passare alla marcia superiore.
Tra la quarta e la quinta marcia il consumo cala del 20% circa. Mantenere basso i giri del motore è una delle abitudini di guida più efficaci per risparmiare sul consumo di carburante. Per cambiare la marcia i giri – motore devono stare sopra i 2.000, però meglio se non superano i 2.500.

Nelle macchine con il cambio automatico le marce scattano a seconda della pressione dell’olio. Lasciando l’automatico inserito bisogna accelerare finché la pressione dell’olio aumento e fa scattare la marcia superiore. 

Come abbiamo detto prima, più si accelera più aumentano in consumi della benzina.

Le macchine con il cambio automatico consumano meno se si usa il sequenziale, perche non c’e’ bisogno di accelerare fino a tal punto da far salire la pressione del olio, basta accelerare fino a raggiungere il sufficiente i giri motore per cambiare marcia.

Nota: le marce lunghe non sempre fanno risparmiare benzina. Bisogna sempre scegliere la marcia appropriata a seconda la strada e l'andatura.  

martedì 1 maggio 2012

VN - Le auto dai consumi record, oltre 2.500 km con un pieno

La caccia ai record è uno sport da autentici professionisti del… piede, ma non solo. Di recente una Ford Mondeo Econetic equipaggiata del sistema Start&Stop e di una trasmissione manuale ha viaggiato da Helsinki a Oslo per ben 2.536,4 km con un solo pieno di gasolio pari a 70,92 litri, segnando il nuovo record di consumo europeo. La Mondeo, equipaggiata con il 1.600 TDCi da 115 CV che come da dichiarazioni del costruttore dichiara un consumo medio di 4,3 l/100 km, è stata guidata da Knut Wulthil e Henrik Borchgrevink, due autentici spacialisti che nel avevano programmato un tentativo, non andato a buon fine. con questa vettura. Allora, alla fine dei 2.161 km percorsi in 38 ore tra Murmansk e Oslo, la media per i due norvegesi era risultata di 3,2 l/100 km. In questo secondo viaggio i due hanno corso ai ripari e per mantenere una velocità media di circa 70 kmh, ritenuta quella ottimale per bilanciare tempi di percorrenza e consumi, hanno scelto puntigliosamente l'itinerario che, comunque, prevedeva strade extraurbane aperte al traffico: alla fine la media del tragitto, durato 46 ore, è stata di 55,1 kmh. In termini assoluti di percorrenza, tuttavia, rimane comunque al top a livello mondiale il record ottento da una Volkswagen Passat TDI da 140 CV e ottenuto negli Stati Uniti dai coniugi Taylor, altri specialisti di receord che con un quantitativo analogo di gasolio hanno percorso 2.616,9 km. ll risultato, oltre ad essere eccezionale, conferma una volta di più il crescente interesse per le vetture a gasolio anche negli Stati Uniti. I coniugi Taylor, come di diceva sono degli specialisti nel settore, dal momento che hanno fatto segnare in anni di attività oltre 90 record di consumo in giro per il mondo, specializzandosi nella guida al risparmio. 
(C.Ca.)

VN - Auto ad aria, Tata ci prova

09/0572012

Il colosso indiano sostiene di essere a buon punto "per industrializzare un prodotto finito per il mercato nel corso dei prossimi anni", ma i dubbi sono tanti

Auto ad aria, Tata ci prova La bufala resiste ancora...
  • FOTO: le prime foto della Eolo
Ricordate la famosa auto con motore ad aria compressa? La storia sembra infinita perché ora la Tata Tata Motors (che nel gennaio del 2007 sottoscrisse con la Motor Development International del Lussemburgo un accordo per la produzione e la commercializzazione in India da parte di
Tata Motors di autovetture ad aria compressa con tecnologia MDI) annuncia ufficialmente che il progetto va avanti.

"L'accordo - spiegano infatti alla Tata - prevedeva due livelli di attività: una prima fase di trasferimento della tecnologia e di prova del concetto tecnico e una seconda di sviluppo dettagliato del motore ad aria compressa montato sull'autoveicolo. La prima fase di questo programma  -  prova del concetto tecnico su veicoli Tata Motors  -  è stata portata a termine con successo con il motore ad aria compressa montato su due autovetture Tata.

E la seconda fase di sviluppo? "Le due società - spiegano ancora alla Tata - stanno lavorando insieme al completamento dei dettagli di sviluppo delle tecnologia e dei necessari processi tecnici per industrializzare un prodotto finito per il mercato nel corso dei prossimi anni".

Insomma si fa sul serio. Ma il dubbio che si tratti solo di un'operazione di facciata messa in scena per gli azionisti rimane. La Eolo, infatti, la famosa auto ad aria compressa, fu presentata nel dicembre del 2001 al Motorshow di Bologna ed ebbe un successo clamoroso. Aprì un grande sito web all'indirizzo www.eoloauto.it che venne subissato di richieste di prenotazione.
Poi riuscì ad avere diversi milioni di euro di finanziamento dalla Ue per aprire diverse fabbriche in Europa, assunse 90 dipendenti in Italia (che finirono quasi subito in cassa integrazione senza aver mai costruito neanche un'auto) ma non andò mai oltre la recinzione di alcuni terreni...

Su Repubblica - molto prima del debutto ufficiale dell'auto al salone bolognese - fummo i primi da dare la notizia, seguendo poi le diverse vicissitudini, che non portarono a nulla di fatto. Ma non per intervento dei colossi dell'auto, per volere dei marziani o per chissà quale altra strana congettura: la Eolo aveva un enorme problema di raffreddamento.

In pratica congelava tutte le tubazioni dell'aria compressa, rendendo la macchina inservibile: Guy Negre, il suo inventore, conosceva bene il problema, ma ha sempre pensato di risolvere il guaio prima dell'entrata in produzione. Cosa che (ovviamente) non ha fatto, e che ora tenta il colosso indiano Tata, che ha stretto un accordo con la ex Eolo. Vedremo con quali risultati. Alla stessa Tata, che ora sbandierano un velato ottimismo, quando nel 2007 strinsero l'accordo con la MDI svelarono che si trattava di un'operazione disperata, ma che vista la loro strategia di gruppo volevano tentare tutte le strade possibili.

Va detto poi che la tecnologia delle vetture mosse ad aria compressa non è infatti nuova (è usata nei carrelli delle miniere fin dagli anni Trenta), ma crea enormi problemi se si tenta si farlo funzionare su un'auto perché ci sono troppi problemi energetici/pratici impossibili da risolvere. La stessa aria per essere compressa, d'altra parte richiede energia, ovviamente.

L'auto ad aria insomma sta diventando una specie di tormentone e, in Italia, a inizio 2007, prima dell'intervento della Tata, finì addirittura in parlamento: "Eolo, l'automobile che funzionava ad aria compressa, che fine ha fatto? Perché è stata fatta sparire dalla circolazione dopo che erano stati installati gli impianti per la produzione?". E' quanto chiese il capogruppo della Lega in commissione Trasporti del Senato, Piergiorgio Stiffoni, addirittura con una interrogazione all'allora ministro dei trasporti Bianchi.
Fonte: www.repubblica.it

VN - L'autovelox che insulta gli automobilisti

VN - Italia prima nella classifica nera della benzina.


 In 12 mesi rincari superiori al 18%. Negli Usa costa meno della metà

VN - Consumi petroliferi, a marzo tonfo del 10,7%

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Il crollo dei consumi petroliferi italiani anche nel mese di marzo (-645.000 tonnellate) hanno subito una forte diminuzione perdendo come nel mese di febbraio (-609.000 tonnellate) il 10,7% rispetto allo stesso mese del 2011. E' quanto emerge dalla rilevazione mensile del ministero dello Sviluppo Economico.
Come si legge nel documento la verde vede il segno negativo del 9,5% a 713.000 ton -8,2% 710.000 ton la rete e +1,3%  81.000 ton l’extrarete.

 Non troppo diverso il calo del gasolio per autotrazione che vede il segno negativo a 8,4% 2,02 milioni di ton con la rete che perde il -7,1% 1,33 milioni di ton e l'extrarete che fa –8,2% 765.000 ton.
Guadagno del 3,7%  112.000 ton il Gpl autotrazione.
Nei primi tre mesi del 2012, i consumi sono stati pari a circa 15,9 milioni di tonnellate, con un calo del 9% (-1.562.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2011.

VN - Benzina, a Pasqua salasso da 430 milioni.

La corsa al rialzo del prezzo della benzina costerà agli automobilisti che si accingono a mettersi in viaggio per le vacanze di Pasqua circa 430 milioni di euro. La stima arriva dal Codacons, secondo cui «gli aumenti dei listini causeranno una maggiore spesa per gli spostamenti durante le festività pari a 430 milioni di euro rispetto alla Pasqua del 2011». Il calcolo, spiega l'associazione dei consumatori, è presto fatto: oggi un pieno di benzina e gasolio «costa tra i 17 ed i 18 euro in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno».

Più ispezioni antifrode 
Il Codacons chiede quindi controlli a tappeto presso i distributori di carburante dislocati sul territorio. «Considerati i risultati delle indagini della Guardia di finanza di Roma, che su 200 distributori hanno riscontrato il 47% di irregolarità, ossia una pompa su due, chiediamo oggi alle Fiamme gialle di effettuare nel periodo di Pasqua ispezioni presso tutte le pompe di benzina esistenti sul territorio italiano, al fine - conclude l'associazione - di verificare la correttezza nelle erogazioni di carburante, e sanzionare anche con la chiusura degli impianti, quei distributori che risulteranno fuori legge».
fonte: ilsole24ore.com

VN - Contro il caro benzina arriva l'asino-taxi

Iniziativa della Coldiretti a Reggio Emilia. "I somarelli sono un mezzo di spostamento compatibile con l'ambiente e non inquinante, e le loro emissioni sono risolvibili con la paletta". Arruolati "Giada" e "Gradisca" per fare acquisti in modo sostenibile nel locale mercato dove vengono venduti solo prodotti locali e a km zero
Dopo i ripetuti record fatti segnare dal prezzo dei carburanti e l'allarme smog nelle città è arrivato il primo "asino T.A.C.S.I." per caricare le borse della spesa e accompagnare i consumatori che riscontrano maggiori difficoltà negli spostamenti. L'iniziativa è della Coldiretti che a Reggio Emilia in piazza Fontanesi ha arruolato "Giada" e "Gradisca" per fare la spesa in modo sostenibile nel locale mercato "Campagna amica" dove vengono venduti direttamente dai produttori solo prodotti locali e a km zero, e che non devono subire lunghi spostamenti con mezzi che inquinano e consumano energia.

"Nei mercati degli agricoltori - sottolinea la Coldiretti - hanno fatto la spesa 9 milioni di italiani nel 2011 per un valore di 489 milioni di euro in aumento del 53 per cento rispetto allo scorso anno, in netta controtendenza con l'andamento stagnante generale del commercio al dettaglio. Una alternativa ai normali acquisti in un paese come l'Italia dove l'88 per cento delle merci viaggia su strada e si stima che un pasto percorra in media quasi 2mila chilometri prima di giungere sulle tavole con effetti sui prezzi e sull'inquinamento ambientale che - precisa la Coldiretti - viene adesso rafforzata dal contributo degli asini. Si tratta infatti di un 'mezzo di spostamento' compatibile con l'ambiente e non inquinante, le cui emissioni sono risolvibili con la paletta. C'è stato un forte aumento nell'ultimo decennio degli asini in Italia dove si contano complessivamente oltre 36mila quadrupedi dalle grandi orecchie, che dopo aver rischiato l'estinzione stanno vivendo un momento di grande riscossa".
source: repubblica.it

VN- Benzina, dall'Abissinia a Monti (oggi): senza accise costerebbe 65 cent/litro.

La benzina in Italia è arrivata a 1,85 euro al litro, ma quanti dei nostri soldi servono ad acquistare il carburante e quanti a pagare balzelli e tasse varie? Ben 1,20 euro. In sostanza, se non gravassero imposte più o meno assurde sul carburante, la benzina costerebbe 0,65 euro. Quindi su un pieno da 80 euro, solo 25 euro (31 %) vanno per il costo della benzina e il guadagno del gestore, 41 euro sono di accise (52%) e 14 di Iva (21%).


E ora ecco l’ormai celebre e scandaloso elenco delle accise che si pagano con la benzina (al litro):
Guerra in Abissinia del 1935 (0,001 euro)
Crisi Canale di Suez del 1956 (0,007 euro)
Disastro del Vajont del 1963 (0,005 euro)
Alluvione di Firenze del 1966 (0,005 euro)
Terremoto del Belice del 1968 (0,005 euro)
Terremoto del Friuli del 1976 (0,051 euro)
Terremoto dell’Irpinia del 1980 (0,039 euro)
Missione in Libano del 1983 (0,106 euro)
Missione in Bosnia del 1996 (0,011 euro)
Contratto auto-ferro-tranvieri del 2004 (0,020 euro)
Acquisto autobus ecologici del 2005 (0,005 euro)
Finanziamento Cultura del 2011 (0,007 euro)
Fondo unico per lo Spettacolo del 2011 (0,002 euro)
Emergenza immigrati Libia del 2011 (0,040 euro)
Alluvioni Liguria e Toscana del 2011(0,009 euro)
Decreto Salva Italia di Monti del 2012 (0,082 euro)